Vuoi scoprire cosa manca alla tua attrezzatura fotografica per trasformare ogni uscita fotografica nell’occasione di portare a casa scatti eccezionali?
In questo articolo trovi la lista dei 10 componenti (+2 software) che non possono mancare nella cassetta degli attrezzi del fotografo di paesaggi. Parlo di attrezzi che permettono al fotografo di paesaggi di ottenere fotografie che spaziano dall’ottima foto al ritorno dalle proprie vacanze fino al magico scatto che entra in competizione con i lavori di fotografi professionisti.
Parlo di foto che ti portano i complimenti di amici e parenti ma possono anche farti guadagnare la pubblicazione su una rivista fotografica o fartela giocartela in un concorso fotografico di alto livello. Foto che ti regaleranno la soddisfazione di vedere appesa al muro una stampa che attrae come una calamita lo sguardo di chi vi passa accanto.
Sei pronto? Si parte!
1 – Treppiede
Ho messo in cima alla lista quello che è, a mio avviso, l’attrezzo fondamentale nella vita del fotografo di paesaggi. Senza un treppiede relativamente leggero, pratico e solido come una roccia è praticamente impossibile scattare il 99% delle splendide foto di paesaggio che hai visto in giro per la rete o nei libri di fotografia di mezzo mondo.
In mancanza di questo magnifico oggetto tutto il resto dell’attrezzatura risulta inutile. Tanto per dirne una, senza un treppiede che sorregge il resto dell’attrezzatura non saresti in grado di dedicare alla composizione fotografica l’attenzione che merita. Senza un treppiede solido come una roccia rischieresti di rovinare le tue foto migliori per colpa di una vibrazione generata da una folata di vento (se vuoi farti una idea su come sceglierlo leggi i 6 consigli su come scegliere il treppiedi).
Ho scelto un Manfrotto 055 XProb molto tempo fa e non ho mai rimpianto un centesimo di quello che ho investito per acquistarlo. Compra il migliore che ti puoi permettere, piuttosto compra un ottica in meno ma investi bene, anzi benissimo i tuoi soldi e acquista un treppiede che durerà una vita e mentre lo usi ti farà sentire come il capitano Kirk sull’Enterprise piuttosto che su una sgangherata bagnarola.
2 – Filtri fotografici
Questi magici accessori fotografici sono come le spezie per uno chef. Come faresti a cucinare senza pepe, origano, zafferano etc…? L’uso dei filtri apre un mondo di possibilità, di interpretazioni e di aggiustamenti senza i quali la fotografia di paesaggio perderebbe molto del suo virtuosismo. Per questo motivo ancora oggi schiere di fotografi di paesaggio vecchi e nuovi ne fanno largo uso e marchi come Lee filter o Singh–Ray sono più floridi che mai. Esistono liste lunghissime di filtri per la fotografia di paesaggio ma a mio avviso i filtri irrinunciabili sono:
3 – Cavo di scatto remoto
Al terzo posto ho messo questo accessorio che fa sorridere chi mi guarda ogni volta che lo tiro fuori dallo zaino, come a dire: “Ma guarda sto poveraccio, sembra uscito da una foto dell’800. Non lo sa che oggi esiste l’elettronica, l’informatica e l’intelligenza artificiale…?”.
E’ un accessorio scomodo da usare ma molto importante. Infatti anche possedendo una fotocamera da 100 mega pixel con sensore all’ultimo grido e obbiettivi super nitidi se la tua foto è mossa hai buttato nel water la tua uscita fotografica e tirato lo sciacquone.
L’unico modo per garantire ai tuoi scatti una nitidezza oltre ogni ragionevole dubbio è l’uso del cavo di scatto remoto unito all’uso del blocco dello specchio. La fotocamera non va toccata in fase di scatto, solo cosi si può essere certi di non incorrere nel rischio di vibrazioni che rovinerebbero irreparabilmente le tue foto.
Se hai una fotocamera che non consente l’uso del cavo di scatto puoi usare uno stratagemma: usa la modalità di scatto automatica con un timer di qualche secondo. Questo consentirà alla fotocamera di smaltire le eventuali vibrazioni prima di scattare la foto vera e propria riducendo il rischio di micro-mosso.
4 – Fotocamera
Ho messo la fotocamera solo al quarto posto perché nonostante sia un pezzo fondamentale dell’attrezzatura del fotografo di paesaggi è meno determinante di quanto si pensi. Basta avere una buona fotocamera che consenta di scattare in manuale (selezionando apertura diaframma, tempi, ISO etc…) per essere in grado di scattare in 90% di quello a cui sei interessato.
Fanno eccezione solo le foto in condizioni di luce scarsissima come le foto notturne di cieli stellati per cui un fotocamera con un sensore all’ultimo grido può fare davvero la differenza. Ciononostante anche in queste situazioni una reflex o mirror-less entry-level hanno oggi prestazioni da capogiro ad un prezzo abbordabile.
5 – Obiettivo grandangolare
Che te lo dico a fare, dove vai se il grandangolo no ce l’hai?
Ho iniziato con un 50-ino montato su una formato ASP-C (praticamente un’attrezzatura per ritratti) e questo mi ha insegnato a concentrarmi sulla composizione evitando di giocare con lo Zoom. L’obiettivo ultra grandangolare per la fotografia di paesaggio è come il cacio sui maccheroni o la panna sulle fragole. I grandangoli offrono un livello di espressività unico e credo sia davvero difficile fare fotografia di paesaggio senza un grandangolare nella borsa (se non lo hai ancora comprato e vuoi farti un idea di come sceglierlo ti consiglio la mia guida al grandangolo).
Ovviamente non esiste solo il grandangolo nella lista proibita del fotografo di paesaggi e lenti nel range 24-70 o 70-200 sono molto usati in questo genere ma se proprio dovessi scegliere l’ultima lente da tenere su questa terra io terrei il mio 16-35.
6 – Livella a bolla
E’ un accessorio che piano piano va scomparendo dato che che molti “santi produttori” di fotocamere digitali si sono finalmente decisi a integrarne una versione elettronica nel mirino delle loro fotocamere. Per chi ha una fotocamera un po datata, a pochi euro su Amazon si trova la cara vecchia livella a bolla da montare sul carrellino di innesto del flash. Con pochi euro ti assicuri che l’orizzonte delle tue foto sia come deve essere (parallelo al terreno) e che le tue imprecazioni all’apertura di ogni foto in Photoshop si ridurranno del 50%. Promesso!
7 – Schede di memoria di riserva
Fermo restando che possibili guasti tecnici a questi magici pezzetti di memoria portatile possano sempre accadere (personalmente non mi è mai successo che se ne guastasse una) resta il fatto che ti puoi accorgere sul più bello che la memoria è quasi piena perché ti sei dimenticato di scaricarla l’ultima volta che l’hai usata.
A quel punto che fai?
Cancelli le foto del compleanno di tua figlia o dell’ultima gita con la morosa (e non torni più a casa) oppure ti limiti a scattare le poche foto che ci entrano, rovinandoti di fatto un’uscita fotografica che ti è costata un alzataccia alle quattro del mattino e 100 Km in auto?
Semplice, compra qualche scheda di riserva e non ci pensi più.
8 – Doppia batteria fotocamera
Finire la batteria davanti ad un tramonto mozzafiato o peggio ancora al cospetto di un alba che ti fa venire voglia di scattare come se non ci fosse un domani è una cosa che può davvero rovinarti la giornata. Compra una seconda batteria per i tuoi corpi macchina e sarai sicuro di non perdere mai uno scatto per mancanza di energia elettrica.
Dimenticarsi di ricaricare una batteria è umano ma farlo due volte e diabolico.
9 – Stivali da pescatore
Non so perché ma la stragrande maggioranza delle composizioni più efficaci sono nelle posizioni più scomode. E’ una sorta di legge di Murphy della fotografia di paesaggi ed è particolarmente vera per le composizioni in cui i tuoi piedi sono a mollo.
Se in estate questa possibilità può essere una condizione rinfrancante in inverno raramente lo è.
“No Pain No Gain” dicono gli anglosassoni, insomma per scattare la foto migliore ti devi “sporcare le mani” e i piedi, quindi vai sereno e acquista un bel paio di stivali da pescatore modello il vecchio e il mare e tienili sempre in macchina. Non te ne pentirai.
10 – Zaino impermeabile e resistente agli urti
L’attrezzatura che hai scelto e collezionato negli anni adattandola al tuo stile e alle tue esigenze è messa a dura prova durante le uscite fotografiche alla ricerca del paesaggio perfetto. Condizioni spesso polverose, umide, fredde o ricche di salsedine, tutte paroline che non vanno d’accordo con obiettivi, corpi macchina, schede di memoria, filtri e tutto l’armamentario che ci si porta appresso. Lo zaino deve essere in grado di coccolare l’attrezzatura, tenerla all’asciutto e rendere tutto a portata di mano mentre ti avventuri in posizioni e location ardite.
Ho da quasi quindici anni un Tamrac e oggi posso sbilanciarmi nel dire che è davvero indistruttibile.
11 – Software effemeridi
Il genere della fotografia di paesaggio ha le sue regole e i suoi tempi ed essere aggiornato su orari di alba, tramonto, posizioni del Sole e Luna lungo le varie fasi della giornata è assolutamente necessario per un fotografo di paesaggi. Se vuoi progettare una uscita fotografica, anche se organizzata all’ultimo minuto, hai bisogno di sapere quando e dove trovarti per essere pronto a catturare le meraviglie di cui madre natura è capace. Rischiare di trovarsi nel posto giusto al momento sbagliato è una vera fregatura. Rischiare di arrivare tardi all’appuntamento con una delle più belle albe dell’anno dopo aver macinato chilometri e chilometri di strada può essere davvero frustrante. Basta installare un’applicazione sul tuo smartphone come TPE (The Photographer’s Ephemeris) e nel tempo di qualche click hai la situazione sotto controllo.
12 – Photoshop
Ultimo ma non certo per importanza è Photoshop, lo strumento più potente nelle mani del fotografo moderno. La camera oscura digitale portata all’ennesima potenza. Lo spazio creativo in cui i sogni diventano realtà. Mi chiedo come sarebbero stati i lavori di Ansel Adams se fosse vissuto in questi tempi meravigliosi, lui che era un virtuoso della camera oscura.
Non fraintendermi, se gli scatti sono un ciofeca Photoshop può renderli guardabili e niente di più. Se invece la luce è eccezionale, l’attimo che hai colto è di alto livello e l’esposizione è impeccabile allora Photoshop può imprimere una spinta che porterà lo scatto ad un livello stellare.
Conclusioni e guida di sopravvivenza
Siamo arrivati alla fine di questa lunga carrellata e se hai appena scoperto il mondo della fotografia di paesaggi sarai probabilmente intimorito da questa lista. Non devi leggerla come se fosse la lista della degli ingredienti per fare il tuo dolce preferito. In questo caso anche in mancanza di qualche ingrediente il dolce può venire buonissimo anzi squisito.
Ad esempio all’inizio puoi fare a meno dei filtri ND affidandoti alle esposizioni multiple. Puoi evitare di comprare un cavo di scatto usando il timer che trovi sulla tua fotocamera. Puoi posticipare l’acquisto della livella a bolla facendo attenzione in fase di composizione che l’orizzonte sia ben allineato etc…
Avere l’attrezzatura riportata in questa lista serve a garantirti la qualità e la comodità necessarie per poterti concentrare su elementi chiave della fotografia di paesaggio:
- composizione
- scelta della posizione di ripresa
- angolazione della luce
- qualità della luce
Se devi stare attento che l’orizzonte sia dritto, con una livella a bolla lo fai in mezzo secondo ma senza questo accessorio sei costretto ad affidarti a quello che vedi nel mirino magari in condizioni di scarsa luminosità rubando tempo prezioso alla composizione.
Detto questo resta il fatto che la fotografia di paesaggi è prima di tutto divertimento e stare all’aria aperta. Per pensare al perfezionismo c’è sempre tempo e l’attrezzatura si colleziona nel tempo con passione e con scelte modellate sul proprio stile e modo di fotografare.
Compra una buona fotocamera e un ottimo treppiedi e parti all’arrembaggio.