Ti sei da poco avvicinato alla fotografia di paesaggio? Probabilmente una delle prime cose che ti ha colpito è l’eccezionale nitidezza in ogni parte della scena.
Magari guardando una foto di paesaggio il tuo sguardo incredulo si sarà spostato da un lato all’altro della scena per sondarla in ogni suo più intimo dettaglio. Avrai cercato di scorgere qualche imperfezione nella nitidezza ma… ahimè niente da fare, “sembra” tutto maledettamente a fuoco.
Bene, se il tuo obiettivo è quello di avere una foto nitida in ogni sua parte devi sapere che il controllo della nitidezza in uno scatto è legato a numerosi fattori:
- chiusura del diaframma
- vicinanza dell’oggetto in primo piano
- uso di treppiedi
- presenza di sporcizia sui filtri
- qualità e tipologia delle lenti
- etc…
Tutti fattori che sono comunque secondari rispetto ad un fattore chiave e determinante, una messa a fuoco perfetta.
Una volta scelta la composizione di cui ti sei innamorato non vedi l’ora di passare alla fase di esposizione per catturare definitivamente l’attimo fuggente ma prima di farlo devi porre grande attenzione alla fase di messa a fuoco (a proposito, se ti sei perso il mio post sulla esposizione furba ti consiglio di farci un salto).
Nonostante ci troviamo nell’era delle magie della post-produzione in Photoshop non ci sono ancora antidoti efficaci per una messa a fuoco sbagliata e questo ti può costare tanti mal di pancia in post produzione.
Le moderne fotocamere sono equipaggiate con sistemi di messa a fuoco dannatamente elaborati e sofisticati, in grado di inseguire e tenere perfettamente a fuoco oggetti in movimento fino all’istante dello scatto.
Ti offrono un-ampia scelta di punti all’interno della scena su cui effettuare la focheggiatura e quando sono abbinati ad obiettivi degni di tale nome, riescono a fare tutto questo in maniera estremamente silenziosa e rapida.
Peccato che tutto questo serva a poco nella fotografia di paesaggio.
Si! Hai capito bene.
Hai comprato un’attrezzatura che costa migliaia di euro e questo non ti assicurerà la nitidezza di cui ti sei innamorato ma stai tranquillo non hai buttato i tuoi soldi e vedremo tra breve come sfruttare al meglio il tuo arsenale.
Domanda: perché fotografi come Joe Cornish, che hanno fatto scuola nella fotografia di paesaggio, sono passati solo di recente alle digitali ed hanno usato per lunghissimo tempo fotocamere grandi come una scatola da scarpe, completamente meccaniche e senza neppure l’ombra di un sistema di messa a fuoco automatica?
Forse perché sono dei romanticoni e non vogliono separasi dalla loro vecchia attrezzatura anche se l’uomo è già andato sulla luna un bel po di volte?
La risposta potrebbe essere un po più articolata e tenere conto dei seguenti fattori:
- I sistemi di autofocus funzionano male o per niente in condizioni di luce problematiche come alba e tramonto. Le nostre preferite!
- I soggetti che fotografiamo solitamente non sono in movimento ma ben piantati li da diverse decine, centinaia o addirittura migliaia di anni
- Una volta scelta la composizione non vogliamo certo muovere la nostra fotocamera solo per fare si che uno dei punti di messa a fuoco del sistema di autofocus cada proprio su quello che vogliamo mettere a fuoco
E allora che si fa….? Ecco di seguito a lista della spesa per portare a casa una foto ben a fuoco.
1 – Disabilita l’Autofocus
Si. Hai capito bene. Devi mettere a nanna il cervello pulsante della tua fotocamera preposto alla messa a fuoco. Questo ti consentirà di prendere pieno possesso del processo di messa a fuoco evitando che il sistema di autofocus faccia uno dei seguenti errori:
- entri in confusione per via della poca luce
- tenti di mettere a fuoco nuovamente alla pressione del pulsante di scatto
- tu sia costretto a mettere a fuoco sfruttando solo i punti messi a disposizione dal sistema di autofocus
2 – Abilita il Live View
Una delle piccole/grandi rivoluzioni introdotte nelle reflex digitali negli ultimi anni, almeno per i fotografi di paesaggio, è stata l’introduzione della funzionalità di Live-View. Questa consente di visualizzare una preview della scena che si sta per fotografare e, cosa ben molto importante, consente di ingrandire (fino a 10x e più) una specifica zona della scena. Inoltre, in modalità live view è di solito possibile scegliere una ben precisa sensibilità ISO del sensore.
3 – Aumenta la sensibilità ISO
Innalzare la sensibilità del tuo sensore ti consentirà di visualizzare correttamente la scena anche se ti trovi in condizioni di luce complicate come quelle che si possono sperimentare qualche minuto prima che faccia giorno o sera.
Se anche la più elevata sensibilità ISO non ti consente di avere una visione corretta della porzione di scena che ti interessa, ti puoi sempre aiutare con una torcia portatile illuminando la parte interessata, che di solito si trova al più a qualche metro di distanza (vedi regola dell’iperfocale).
4 – Zoomma sulla parte interessata più che puoi
Questa operazione è il tuo asso nella manica. Ingrandendo la scena potrai avere un visione molto dettagliata della parte che vuoi mettere a fuoco e potrai usare il sistema di messa a fuoco più potente del mondo, i tuoi occhi!
5 – Usa la ghiera di messa a fuoco manuale
Grazie alla messa a fuoco manuale potrai aggiustare la nitidezza del soggetto con una grado di precisione che sarai tu a decidere piuttosto che affidarti ad un sistema automatico, per quanto sofisticato esso possa essere. Con questa semplice operazione ti sarai assicurato una messa a fuoco perfetta priva di qualsiasi sbavatura ed imprecisione.
6 – Controlla la profondità di campo
Adesso che la messa a fuoco del tuo soggetto è corretta ti rimane un ultimo passaggio per essere sicuro che il tuo scatto abbia la nitidezza che vuoi ovvero che la scena risulti nitida dal primo piano allo sfondo. Come visto nell’articolo sulla regola dell’iperfocale il grado di nitidezza di una scena dipende da numerosi fattori tra cui l’apertura del diaframma. In questo passaggio quello che farai è verificare quanto sei stato bravo nell’applicare la famosa regoletta agendo proprio sull’apertura del diaframma. Tutte le reflex hanno ormai un tasto per l’anteprima della Profondità di Campo ovvero un meccanismo che forza la chiusura del diaframma al valore che hai impostato sulla reflex. Se ad esempio hai scelto un’apertura di F-16, una volta premuto il tasto in questione il diaframma si chiuderà ad F-16 con due conseguenze:
- un drastico abbassamento della luminosità della scena
- un aumento della profondità di campo che sarà esattamente quella dello scatto finale
Adesso puoi sondare le varie parti della scena per assicurarti che la nitidezza sia quella che ti aspetti.
La tua messa a fuoco è adesso completata e puoi star certo di ottenere nello scatto finale la magia della nitidezza di cui ti sei innamorato.
[IMPORTANTE] Ritorna ad ISO minimi
Questo passaggio è fondamentale altrimenti rischi di scattare ad un ISO esagerata che rovinerebbe la tua foto. Ti ricordo che abbiamo usato sensibilità ISO elevate solo per aiutarci nel processo di messa a fuoco ma adesso è il momento di rimettere le cose a posto e usare una sensibilità più consona per le nostre foto di paesaggio (es. ISO100 o ISO50).
Due parole prima di chiudere…
Per evitare errori ti consiglio di programmare una delle modalità di scatto della tua fotocamera per avere tutte le configurazioni di cui abbiamo parlato e potere passare velocemente dalla modalità di messa a fuoco a quella di scatto. Io uso da sempre la modalità completamente manuale quale modalità di scatto ed ho personalizzato una delle modalità programmabili per avere il live view e ISO alti. Così facendo mi basta ruotare una ghiera per passare da una modalità all’altra in un secondo.
Anche se questo procedimento può sembrare lungo e macchinoso, con un po di allenamento si mette in pratica in meno di dieci secondi e ti assicura grandi sorrisi in post produzione e stampa.
Per le situazioni più complicate è possibile adottare uno stratagemma basato sulla ghiera delle distanze di focheggiatura. Quest’ultima, anche se molto meno precisa della messa a fuoco a vista, consente di fissare una specifica distanza a cui vogliamo mettere a fuoco ed affidarsi alla regola dell’iperfocale. Se ti va di approfondire puoi dare uno sguardo ad un altro mio post sulla regola dell’iperfocale.